gasparri sogna un areo che esplode -strategie della tensione

gasparri stalin nel corteo

e l hostess magari che mi uccide in aereo

seeeeeeeeeeeee io la maria me la sbaciucchio invece e non ce scuccià

Il caso (Destino cieco) (2)

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Przypadek (Destino cieco, trad. lett. “Il caso”, 1981). Scritto e diretto da Krzysztof Kieslowski. Fotografia: Krzysztof Pakulski . Musica: Wojciech Kilar – Interpreti: Boguslaw Linda (Witek), Tadeusz Lomnicki (Werner), Boguslawa Pawelec (Czuszka), Zbigniew Zapasiewicz (Adam), Jacek Borkowski (Marek), Adam Ferency (il prete), Jacek Sas-Uchrynowski (Daniel), Marzena Trybala (Werka), Irena Burska (la zia), Zbigniew Hubner (il decano). Durata: 122′. Rating Imdb:8,0
Giuliano
Siamo al minuto 56, e vediamo ripetersi la scena iniziale, Witek che urta la donna anziana, il barbone che raccoglie la moneta, Witek che corre alla disperata verso il treno per Varsavia.
2) Witek non riesce a salire sul treno: sta per riuscirci ma una guardia lo afferra e lo tira indietro. Witek, arrabbiatissimo, lo picchia; per questo viene condannato da un tribunale a trenta giorni di affido ai servizi sociali. La pena consiste nella sistemazione di un giardino pubblico: vediamo Witek con altri detenuti di tutte le età scavare delle aiuole. Un ragazzo vicino a lui trova una bottiglia sotto terra: Witek gli si avvicina e insieme leggono il messaggio che contiene. E’ una lista di nomi (solo nomi di battesimo), giovani che vent’anni prima avevano lasciato una piccola profezia, una scommessa sul loro futuro e su quello della Polonia. I due, ormai amici, decidono di seppellire di nuovo la bottiglia in attesa di tempi migliori (forse qualcuno verrà a cercarla).
Alla fine della pena, Marek fa conoscere a Witek i suoi amici: hanno una stamperia clandestina, si procurano libri proibiti.

Invece di Werner, Witek conosce una donna della stessa età di Werner, che lo spinge verso la fede in Dio. Alla donna hanno appena devastato la casa: sanno che presso di lei si tengono riunioni, cercavano materiale clandestino. Ma lei dice a Witek che non si preoccupa di queste cose, sette anni fa le avevano dato tre mesi di vita…
Witek si fa battezzare “per manifestare il suo disaccordo”: un prete giovane, paraplegico, lo invita a riflettere, gli ricorda che non è obbligatorio, e che lui non prega e non va in chiesa. Witek cambia vita, cresce il suo impegno con i giovani oppositori del regime.
Witek: Sono pronto, sono battezzato. La sola cosa che Ti chiedo è di essere con me, mio Signore, perché da solo non ce la faccio.
Il prete invita Witek ad andare a Parigi con la gioventù cattolica, in gruppo. Witek risponde che ci deve pensare.
In quel periodo, organizzare queste riunioni fra giovani era vietato.
Per strada, Witek ferma una donna anziana che stava per essere investita. Lì vicina, tra la folla, c’è Vera, una ragazza sua amica.
Witek (scusandosi per l’affanno): Sarebbe stata investita se non l’avessi aiutata.
Vera: Ah sì? Non ho visto niente.

I due vanno via insieme, ma stavolta Kieslowski non mette scene di nudo e di sesso; la ragazza nota che Witek ha una crocetta al collo, gli chiede se è stato battezzato. Lui la porta a ripescare la bottiglia nell’aiuola, ma dentro la bottiglia il messaggio non c’è più. Veniamo a sapere anche la data di nascita di Witek, identica a quella della ragazza: Poznan, 27.06.1956. Ma poi Vera deve ripartire, e Witek la accompagna.
Al ritorno, scopre che la sede del gruppo cattolico è stat devastata, e che sono stati tutti arrestati. L’unico che è libero è lui: come mai? Witek viene sospettato di collaborazionismo, di lui non si fidano più.
Witek decide di partire, siamo a 1:28 e Witek incrocia Werner alla fermata dell’autobus (ma i due in questo episodio non si conoscono, un incrocio tipico di Kieslowski) e gli chiede un’indicazione, l’autobus per Praga. Witek non andrà a Parigi con il prete e con gli altri ragazzi cattolici.
Si sparge la notizia dello sciopero nella fabbrica di trattori Ursus.

Una vecchia viene urtata da Witek fuori dalla stazione, un barbone raccoglie la moneta, Witek che corre: la stessa scena che abbiamo già visto due volte.
3) Witek non prende il treno per Varsavia, arriva ad un pelo ma non ce la fa. La guardia gli getta un’occhiataccia, ma alla scena ha assistito Olga, una ragazza bionda che era all’università con Witek. I due vanno a casa di lei, fanno l’amore. Witek decide di riprendere gli studi, si presenta al rettore e viene accolto.
Si laurea, si sposa con Olga, hanno un figlio. Va tutto bene, i due sono innamoratissimi, la carriera va a gonfie vele. Sono da sottolineare i giochi d’incastro di Kieslowski: per chi vede il film, si prenda nota di come appaiono nei tre episodi la zia di Witek, Werner, il prete, le ragazze… Kieslowski è un maestro degli intarsi e dei labirinti, ma questo metodo può sconcertare e rendere tutto difficile da capire. La visione dei film di Kieslowski richiede spettatori molto attenti, o in alternativa un lettore dvd o un buon videoregistratore, così che si possa andare avanti e indietro, rileggere e ripensare: come si fa con i libri, per l’appunto.

Witek parla col professore del suo futuro. Il professore, lo stesso che aveva assistito alla sua uscita e al suo rientro nell’università, lo ha preso in simpatia e gli fa proposte interessanti per la sua carriera. Gli dice che credere o non credere, iscriversi o no al Partito, va tutto bene: scegli quello che ti conviene, gli dice il primario – meno cinico di quello che sembra, è uno che sa come va il mondo e quello che dice nasce dalla sua esperienza di vita.
Witek va a casa dalla zia, e trova due suoi ospiti che fanno i giocolieri, con grande bravura.
“Si esercitano così tutti i giorni”, dice la zia. Il gioco consiste nello scambiarsi delle palline da tennis, a velocità molto elevata, in modo da formare un arco sopra i due giocolieri. Anche Witek prova a fare il giocoliere, a casa sua, con due mele: ma non ci riesce, non è una cosa adatta a lui.


Alla clinica, con Witek ormai in carriera a fianco del suo Professore, alcuni studenti gli propongono di firmare un manifesto di protesta, perchè sanno che non è iscritto al Partito. Ma Witek non firma, non vuole essere coinvolto. Spiega che una cosa è la sua scelta di non aderire al Partito, un’altra è la loro protesta. Ma poi il figlio del Professore verrà arrestato per aver aderito a quella protesta; il Professore chiede a Witek, sorpreso, se può fare qualcosa per aiutarlo.
Witek parte per Parigi, per aiutare di nascosto gli studenti con la scusa di una missione medica. La moglie Olga gli svela che aspetta un altro bambino, e gli chiede di non partire, ma lui la rassicura. All’aeroporto incrocia il giovane prete sulla sedia a rotelle (che era protagonista nel secondo episodio, ma qui appare solo di sfuggita), con i suoi studenti.
L’aereo per Parigi finalmente parte, ma lo vediamo esplodere in volo.

sabato 28 giugno 2008

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