programmazione linux a.hack cinema poesia

io no io capisco i processi mentali di un hostess di una delle mie biondine

PAOLA CARACAPPA, ATTRICE SICILIANA, LEGGE "PIETRE CADUTE"
"per compiacere il mio signore del cazzo come a giudicarmi una bambina stupida"

23.10.08

Donne, tecnologia, internet, corpi e realtà virtuali

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Oggi fui a Cagliari a parlare di *Un altro genere di internet*

 e domani – sempre in terra sarda – partecipo alla presentazione del libro

 *Un altro genere di tecnologia* (vi racconto tutto appena torno, giuro).

 Così per tenervi aggiornati sul mio tour vi copincollo un’altra serie

di iniziative strabelle a cura della Libera Università delle Donne di Milano

che meritano di essere partecipate tutte (a partire dalla prima dell’8

 novembre). Io coadiuverò Floriana Lipparini in una cosa che avverrà

 il 9 aprile 2009 dal titolo *Corpo negato, corpo reinventato: la realtà virtuale*.

L’Associazione per una Libera Università delle Donne di Milano

http://femminismo-a-sud.noblogs.org/

http://www.radio.rai.it/radio3/hollywood_party/

On Fri, 24 Oct 2008 15:45:19 +0000, … <chiudix@autistici.org> wrote:
>
> chiudo ironicamente sull idea del libro della bazzichelli.
> esistono disgrazie umane anche da noi ad avellino che stanno per scrivere
> un libro
> e che erano disgrazie già nel 77:
> vi faccio un esempio:
> "http://profile.myspace.com/index.cfm?fuseaction=user.viewprofile&friendid=172934350
>  "for info: 3287114692"
> e chiedere di nadia arace che presenta un libro il 28 al palazzo
> caracciolo
> di avellino
> "Amara la considerazione del generale appiattimento
>  che questa società sta vivendo, cui partecipa la televisione
>  da una parte, con la sua proposta orientata a fini commerciali
>  mentre si trasforma all’occorrenza in abile strumento di propaganda,
>  e il fenomeno della globalizzazione dall’altra, che spinge verso
>  l’uniformazione sconsiderata a danno della distinzione.
> “Il patrimonio di ciascun popolo è invece un bene da tutelare,
>  e in questo senso la Storia ne è il garante. Essa è l’insieme delle
> esperienze
>  attraverso cui oggi siamo ciò che siamo”. A cura di Nadia Arace""
>
> be insomma per me un libro deve essere qualcosa di meno sfigato che
> scrivere con pagliarini
> e gadda. stimo la bazzichelli da cui mi aspetto una maggiore attenzione
> nei
> miei conronti,
> tipo una citazione nell introduzione:D
> e da jaconesi che ne so una parentesi graffa di funzione …
> ciao
> sens.noblogs.it
>
http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=18777
http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=54875

Porci Con Le Ali
CastFranco Bianchi, Lou Castel, Benedetta Fantoli,
Susanna Javicoli, Cristiana Mancinelli, Anna Nogara
RegiaPaolo Pietrangeli
SceneggiaturaPaolo Pietrangeli
Data di uscita1977
femminismo youtube
http://it.youtube.com/watch?v=PMmSs2-uNMw


GenerePsicologico/Drammatico

http://it.movies.yahoo.com/p/porci-con-le-ali/index-112311.html
> On Fri, 24 Oct 2008 17:31:44 +0200, "gadda1944"
> wrote:
>>
>>> perche non vedi la possibilita’? mi sembra che in alcuni hanno postato
>>> positivamente…
>>
>> No, era solo un momento di sconforto dovuto a una congiuntura di
>> discussione e di confronto sulle lotte studentesche che mi pareva
>> particolarmente opaca e poco confortante quanto alla capacità della
> lista
>> di recepire i rapidi cambiamenti della situazione sociale. Alla faccia
> di
>> chi non ci crede (o ci crede poco) mi pare che questa "onda anomala"
>> studentesca dia sempre più segni di essere un indicatore sociale di
>> cambiamento, e la cosa più rilevante avvenuta in italia da trent’anni a
>> questa parte in termini di costruzione di nuova consapevolezza. Poi,
> certo,
>> si può sempre credere che i problemi siano "ben altri"…:-)
>>
>> Ma naturalmente il libro o qualcosa del genere si può fare, anche se a
>> essere interessate, per il momento, sono solo poche persone. I materiali
>> più o meno ci sono, o possiamo recuperarli con un minimo di sforzo.
> C’è
>> solo da vedere chi ha voglia e tempo di lavorarci.
>>
>> gadda
>>

http://www.autistici.org/impronte/

io no io capisco i processi mentali
delle mie biondine
PAOLA CARACAPPA, ATTRICE SICILIANA, LEGGE "PIETRE CADUTE"
"per compiacere il mio signore del cazzo come a giudicarmi una bambina stupida"

http://it.youtube.com/watch?v=gsRLp8qsH_8

 

 

 

 

 

 

http://digilander.libero.it/uzappi/C/C-funzioni.html

 

 

 

LINGUAGGIO  C

funzione

Linguaggio C – Funzioni

La definizione e la dichiarazione di una funzione puo’ essere sviluppata o in base

alla sintassi definita nella versione originale del linguaggio C, oppure sulla base della successiva versione ANSI del linguaggio.

Definizione

La definizione di una funzione basata sulla specifica iniziale della

sintassi del linguaggio, si presenta nella seguente forma:

  tiporitornato nomefunzione(lista_parametri_formali)                  dichiarazione_parametri_formali    {    definizioni/dichiarazioni    lista_statement    }    

http://www.tutorialpc.it/lingc9.asp

http://it.wikipedia.org/wiki/C_(linguaggio)

esempi

moduli

http://www.orebla.it/module.php?n=c_6

http://www.methack.it/devblog/2008/09/28/lezione-5-le-funzioni-e-i-parametri-in-c/

quello che faremo

Capitolo 774.   Primo approccio al linguaggio C

Il linguaggio C richiede la presenza di un compilatore per generare un file eseguibile

(o interpretabile) dal kernel. Se si dispone di un sistema GNU con i cosiddetti

«strumenti di sviluppo», intendendo con questo ciò che serve a ricompilare il kernel,

si dovrebbe disporre di tutto quello che è necessario per provare gli esempi

di questi capitoli. In alternativa, disponendo solo di un sistema MS-Windows, potrebbe essere

 utile il pacchetto DevCPP che ha la caratteristica di essere molto semplice da installare.

774.1   Struttura fondamentale

Il contenuto di un sorgente in linguaggio C può essere suddiviso in tre parti: commenti,

direttive del precompilatore e istruzioni C. I commenti vanno aperti e chiusi attraverso

l’uso dei simboli /* e */; se poi il compilatore è conforme a standard più recenti,

è ammissibile anche l’uso di // per introdurre un commento che termina alla fine della riga.

																																																/* Questo è un commento che continua   su più righe e finisce qui. */// Qui inizia un altro commento che termina alla fine della riga;// pertanto, per ogni riga va ripetuta la sequenza "//" di apertura.																														
						

Le direttive del precompilatore rappresentano un linguaggio che guida alla compilazione

 del codice vero e proprio. L’uso più comune di queste direttive viene fatto per

includere porzioni di codice sorgente esterne al file. È importante fare attenzione a non confondersi,

 dal momento che tali istruzioni iniziano con il simbolo #: non si tratta di commenti.

Il programma C tipico richiede l’inclusione di codice esterno composto da file che

terminano con l’estensione .h. La libreria che viene inclusa più frequentemente

 è quella necessaria alla gestione dei flussi di standard input, standard output e standard error;

si dichiara il suo utilizzo nel modo seguente:

																																																#include <stdio.h>																														
						

Le istruzioni C terminano con un punto e virgola (;) e i raggruppamenti di queste

 (noti come «istruzioni composte») si fanno utilizzando le parentesi graffe ({ }).(1)

																								istruzione;															
			
																								{istruzione; istruzione; istruzione;}															
			

Generalmente, un’istruzione può essere interrotta e ripresa nella riga successiva,

dal momento che la sua conclusione è dichiarata chiaramente dal punto e virgola finale.

 L’istruzione nulla viene rappresentata utilizzando un punto e virgola da solo.

I nomi scelti per identificare ciò che si utilizza all’interno del programma devono

seguire regole determinate, definite dal compilatore C a disposizione. Ma per

cercare di scrivere codice portabile in altre piattaforme, conviene evitare di sfruttare caratteristiche

 speciali del proprio ambiente. In particolare:

  • un nome può iniziare con una lettera alfabetica e continuare con altre lettere,

  • cifre numeriche e il trattino basso;

  • in teoria i nomi potrebbero iniziare anche con il trattino basso, ma è sconsigliabile

  • farlo, se non ci sono motivi validi per questo;(2)

  • nei nomi si distinguono le lettere minuscole da quelle maiuscole (pertanto, Nome

  •  è diverso da nome e da tante altre combinazioni di minuscole e maiuscole).

La lunghezza dei nomi può essere un elemento critico; generalmente la dimensione massima

 dovrebbe essere di 32 caratteri, ma ci sono versioni di C che ne possono accettare solo

 una quantità inferiore. In particolare, il compilatore GNU ne accetta molti di più di 32.

 In ogni caso, il compilatore non rifiuta i nomi troppo lunghi, semplicemente

 non ne distingue più la differenza oltre un certo punto.

Il codice di un programma C è scomposto in funzioni, dove normalmente l’esecuzione

del programma corrisponde alla chiamata della funzione main().

 Questa funzione può essere dichiarata senza parametri, int main (void),

 oppure con due parametri precisi: int main (int argc, char *argv[]).

774.2   Ciao mondo!

Come sempre, il modo migliore per introdurre a un linguaggio di programmazione è

di proporre un esempio banale, ma funzionante. Al solito si tratta

del programma che emette un messaggio e poi termina la sua esecuzione.

																																																/* *      Ciao mondo! */#include <stdio.h>/* La funzione main() viene eseguita automaticamente all'avvio. */int main (void){    /* Si limita a emettere un messaggio. */    printf ("Ciao mondo!n");    /* Attende la pressione di un tasto, quindi termina. */    getchar ();    return 0;}																														
						

da                           http://a2.pluto.it/a2963.htm

 

che è sempre l opera un pò confusa del giacomini

http://a2.pluto.it/a2.htm

http://it.wikipedia.org/wiki/Funzione_(informatica)

Funzione (informatica)

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Vai a: Navigazione, cerca

In informatica, una funzione (detta anche subroutine, routine, procedura o sottoprogramma)

è un costrutto che permette di raggruppare una sequenza di istruzioni che fanno parte di un programma.

 

 

Dal Corso Alla Sapienza  A Roma

http://www.mat.uniroma1.it/centro-calcolo/manuali/Breve_corso_C.pdf

http://www.federica.unina.it/friendly/lezione.php?p=471

bella l home page e-learning

http://www.federica.unina.it/

Dichiarazione

In C è obbligatorio specificare in modo esplicito la dimensione di un array in fase di dichiarazione.

In una definizione di funzione, come vedremo, non occorre specificare la dimensione del vettore

passato come parametro; sarà il preprocessore a risolvere l’ambiguità all’atto della chiamata.

Esempio
Esempio

Slide N. 10. Torna su ↑

in flash

http://livedocs.adobe.com/flash/9.0_it/main/wwhelp/wwhimpl/common/html/wwhelp.htm?context=LiveDocs_Parts&file=00000055.html

scrivere la parte pu facile in codice e la piu difficile in pseudo codice

http://www.pluto.it/files/ildp/guide/abs/assortedtips.html

 l indice

http://www.pluto.it/files/ildp/guide/abs/index.html

Guida avanzata di scripting Bash

Un’approfondita esplorazione dell’arte dello scripting di shell

Mendel Cooper

4.1.05

19 novembre 2006

 la bandiera olandese i puntatori
da venezia
questo è il testo che piu mi piace perchè mostra anche le cartelle linux
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2.3.4 Le variabili di ambiente

Oltre agli argomenti passati a linea di comando ogni processo riceve dal sistema un ambiente,
nella forma di una lista di variabili (detta environment list) messa a disposizione dal processo,
e costruita nella chiamata alla funzione exec quando questo viene lanciato.

Come per la lista degli argomenti anche questa lista è un vettore di puntatori a caratteri,

ciascuno dei quali punta ad una stringa, terminata da un NULL. A differenza di argv[]

 in questo caso non si ha una lunghezza del vettore data da un equivalente di argc,

 ma la lista è terminata da un puntatore nullo.

L’indirizzo della lista delle variabili di ambiente è passato attraverso la variabile

globale environ, a cui si può accedere attraverso una semplice dichiarazione del tipo:

1:     extern char ** environ; 
un esempio della struttura di questa lista, contenente alcune delle variabili più
comuni che normalmente sono definite dal sistema, è riportato in fig. 2.5.

PIC

Figura 2.5: Esempio di lista delle variabili di ambiente.

Per convenzione le stringhe che definiscono l’ambiente sono tutte del tipo nome=valore. Inoltre alcune variabili,

 come quelle elencate in fig. 2.5, sono definite dal sistema per essere usate da diversi programmi e funzioni:

per queste c’è l’ulteriore convenzione di usare nomi espressi in caratteri maiuscoli.12

Il kernel non usa mai queste variabili, il loro uso e la loro interpretazione è riservata alle applicazioni

e ad alcune funzioni di libreria; in genere esse costituiscono un modo comodo per definire un

comportamento specifico senza dover ricorrere all’uso di opzioni a linea di comando o di file di

configurazione. É di norma cura della shell, quando esegue un comando, passare queste variabili

al programma messo in esecuzione attraverso un uso opportuno delle relative chiamate (si veda sez. 3.2.7).

La shell ad esempio ne usa molte per il suo funzionamento (come PATH per la ricerca dei comandi,

o IFS per la scansione degli argomenti), e alcune di esse (come HOME, USER, etc.) sono definite al login

(per i dettagli si veda sez. 10.1.4). In genere è cura dell’amministratore definire le opportune

variabili di ambiente in uno script di avvio. Alcune servono poi come riferimento generico

per molti programmi (come EDITOR che indica l’editor preferito da invocare in caso di necessità).

 

libro utile per la mia carriere ha ha ah 🙂

http://www.cact.unile.it/facilities/XC6000/html-man/gapil/gapil.html

GaPiL
Guida alla Programmazione in Linux

Simone Piccardi

4 marzo 2005

Copyright © 2000-2004 Simone Piccardi. Permission is granted to copy, distribute and/or modify

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“Un preambolo” in “Prefazione”, with no Front-Cover Texts, and with no Back-Cover Texts.

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5.3.5 La funzione access
  5.3.6 Le funzioni chmod e fchmod
  5.3.7 La funzione umask
  5.3.8 Le funzioni chown, fchown e lchown
  5.3.9 Un quadro d’insieme sui permessi
  5.3.10 La funzione chroot
6 I file: l’interfaccia standard Unix
 6.1 L’architettura di base
  6.1.1 L’architettura dei file descriptor
  6.1.2 I file standard
 6.2 Le funzioni base
  6.2.1 La funzione open
  6.2.2 La funzione close
  6.2.3 La funzione lseek
  6.2.4 La funzione read
  6.2.5 La funzione write

 


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